Il primo evento per celebrare, nel 2019, i 500 anni di morte di Leonardo da Vinci.
Dopo 36 anni finalmente torna a Firenze.
Il manoscritto (Codice Leicester) oggi è proprietà di Bill Gates e fino al 20 gennaio sarà esposto agli Uffizi. Grazie alle tecnologie digitali, la scrittura di Leonardo risulterà per la prima volta chiara e leggibile: un rovesciamento speculare, consentirà di seguire bene i testi, sfogliare e ingrandire tutte le pagine del manoscritto e guidare il pubblico in contenuti di difficile comprensione scientifica.
Cosa ne pensa il “Padrone di Casa” degli Uffizi
Il Direttore degli Uffizi Eike Schmidt è entusiasta dell’avvenimento, infatti, ne ha sottolineato l’importanza di farlo conoscere a più persone possibili per trasmettere alle “future generazioni” la grandezza del Genio.
La composizione del Manoscritto
Il manoscritto è fatto da 36 fogli compilati riempiendo un foglio doppio dietro l’altro ed inserendolo ogni volta nei precedenti: un metodo davvero raro usato da Leonardo. È meraviglioso vedere questa raccolta di appunti non organizzati, reintegrati via via con nuove osservazioni, considerazioni, esperimenti; il tutto con sottolineature, aggiunte e cancellature. Il tema del manoscritto è l’acqua infatti ci sono una serie di disegni di vortici, correnti con osservazioni di ingegneria idraulica, idrostatica, idrodinamica ma anche studi sull’illuminazione del sole, della terra e della luna. È interessante vedere anche che, dal Codice, emergono errori trasmessi dalla tradizione. Leonardo infatti riteneva che le maree fossero dovute al fatto che l’acqua fosse “bevuta” dal fondo del mare.